Elia Alunni Tullini nasce a Foligno nel 1986. Scultore, ceramista, formatore, ritoccatore di cere,
inizia il suo percorso nel 2012 da autodidatta. Fin da ragazzo mostra abilità manuali eccellenti
affinate sotto la supervisione e gli insegnamenti dei nonni artigiani e, maturando, affianca
l’intelletto alle doti manuali. Si trasferisce a Milano nel 2013 e inizia la sua formazione al fianco dei
maestri delle art bronzee della fonderia Artista Battaglia, dove foggia nella cera, nel gesso e nel
bronzo numerose opere di artisti internazionali. Prosegue la sua ricerca nelle art figurative, e non
solo, nel suo studio folignate, dove trova applicazione il grande bagaglio acquisito dall’esperienza
Milanese. Autore nel 2017 di due monumenti in bronzo raffiguranti Jarno Saarinen, installato
rispettivamente a Petrignano d’Assisi e a Turku in Finlandia.
Attualmente porta avanti la sua ricerca su vari fronti, cercando di equilibrare nelle giuste
proporzioni materia e poetica, al fine di guidare l’interlocutore in un viaggio introspettivo nel quale
spera di sensibilizzarlo sulle tematiche sociali nella speranza di farne scaturire delle riflessioni.
Nelle proprie opere predilige l’uso di ceramica e cemento: in un connubio tra tradizione e
modernità, la ceramica ricalca la memoria storica e archeologica, invece il cemento armato fa
riferimento alla contemporaneità, falsamente elastica e soggetta a sgretolamento.
MOSTRE
Ottobre - novembre 2020
Paratssima Torino 2020
Mostra C.R.A.C. per “Nice & Fair, Contemporary visions.”
Aprile - giugno 2020
Palazzo della Cordogna, Città della Pieve (PG)
“Idilli cromatci - Omaggio a Leopardi a 200 anni dall’Infinito.”
Dicembre 2019 - febbraio 2020
Villa Magherini Graziani, San Giustno (PG)
“Risonanze luminose: viaggio - racconto - memoria.”
Novembre - dicembre 2019
Scuderie Granducali, Seravezza (LU)
“Premio Michelangelo Buonarrot”
PREMI
- Selezionato negli “Artists in the Spotlight” per Arte Laguna Prize 2020.
- Vincitore Best 15 prize di Paratissima TO 2020, che gli darà diritto di partecipare nel corso del 2021 a Paratissima Talents.
- Finalista Premio Michelangelo Buonarroti 2019.
- Semifinalista Premio Cairo Editore 2013.
STATEMENT
La prima sensazione che arriva da un pane di argilla incellofanato o da un blocco di marmo tagliato
è la violenza subita dalla materia, sputata fuori da un incubatore tecnologico. La natura crea le più
nobili forme d’arte: pure, vere, incontaminate, perfette nel concetto e nella composizione chimica
molecolare. Lo scultore, l’artista si trova a dover rimediare alla prima violazione rivolta alla
creazione naturale perpetrata dall’estrazione e dalla lavorazione industriale che violenta la materia
in modo irrispettoso. Ha il difficile compito di dover ridare la vita, di rieducare qualcosa di assopito.
Attraverso la trasmutazione alchemica della materia in vita, la mano trasmette qualcosa di privato
e personale a una energia già preesistente, indipendente. A volte essa respinge l’atto manuale e
apparentemente razionale, ma in realtà profondamente inconscio.
Di frequente avverto questa repulsione al mio tentativo di trasformazione, come un secondo atto
di violenza, motivazione che mi spinge a replicare il vero.
Ogni atto mancato, ogni virtuoso gesto scultoreo negato, è un inchino alla madre terra. Una forma
di rispetto che dona alla natura il ruolo di creatrice primordiale ancor prima dell'artista che
interpreta e usa ciò che essa ha creato.
Solo così l'artista può percorrere la sua via verso l'elevazione spirituale.
Senza subire un ulteriore stupro da parte delle emozioni che posso trasferirle attraverso la mia
manipolazione, la materia è libera di manifestarsi nella propria magnificenza, uscendo dallo
stampo viva. Nasce vita dal vero!
“Io vivo di ciò che gli altri ignorano di me.” (cit. Peter Handke).
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