NOTE BIOGRAFICHE
Nato a Bisceglie (cittadina pugliese a nord di Bari) nel 1955, Mbà Frènk, all'anagrafe Francesco Cassanelli, ha frequentato l'Istituto d'Arte e l'Accademia di Belle Arti - sezione pittura - di Bari, dove si è diplomato nel 1980 ottenendo 110 e lode con la tesi "Pesca e pescatori a Bisceglie", relatore il professor Pietro Marino, docente di Storia dell'Arte ed allora Vicedirettore della "Gazzetta del Mezzogiorno".
Dal 1981 al 1919 ha insegnato Arte di Decorazione Pittorica e Scenografica presso il Liceo Artistico "Luzzati" (ex Istituto Statale d'Arte) di Chiavari (Genova), città nella quale abitualmente risiede.
Dal 1 Settembre 2019 è dipendente INPS.
Oltre ad un considerevole numero di mostre personali sia in Italia che in Germania, Cassanelli ha al proprio attivo la partecipazione a parecchie importanti manifestazioni artistiche.
E' stato ed è membro di numerose Associazioni, fra cui il Club Artistico-Culturale ""Le Arti si incontrano", il Club , Ultreïa, la Società Operaia di Mutuo Soccorso "Vittorio Leonardi", Chiavari, l'Associazione Regionale Pugliesi di Milano.
E' iscritto all'associazione " O Castello" di Chiavari, Associazione cult. Varaggioart - Varazze Ass.Gigarte-Viareggio (Lucca) ass.Artegante - Galleria ArtePassante - Milano.
CRITICHE
CRISTINA MARIA DOLORES BELLONI (1997)
La pittura di Francesco Cassanelli trova indubbiamente nel fattore simbolico il linguaggio con il quale l'esperienza della vita viene mediata per essere trasposta sulla tela. Un simbolo articolato nel quale si completano andamenti rotatori e ondulatori sempre volti verso l'alto. Simbolo scoperto o creato, che si fa modulo; costante ripetuta, moltiplicata, resa forma plastica nello spazio che qui diviene campo di elaborazione visiva del profondo. Cassanelli esprime i flussi delle molteplici sollecitazioni emotivoemozionali servendosi in primo luogo di una dimensione metafisica: uno spazio interno, un ambiente che contiene, dove la trasposizione analogica assume a volte strutture spiraleggianti, sottolineando ulteriormente il sistema di correnti dinamiche che muovono le forme simboliche. O dove, come è per la seconda fase della sua ricerca, vengono inseriti altri elementi, questa volta lineari, che si pongono in equilibri precari con le oggettività ascendenti. Un operare pittorico, quello di Cassanelli, volto a privilegiare l'affioramento del significato fatto segno per perpetrare un'indagine personale, creando una funzione iconica dell’immagine capace in qualche modo di catartizzare il dato esperienziale che l'ha generata. L'espressione simbolica è sempre privilegiata, anche nell'ultimo periodo, in cui l'autore torna a prendere in considerazione il dato reale, immergendo le sue costruzioni simboliche nel paesaggio. Ed il paesaggio assume connotazioni di luogo di fusione tra l'interno e l'esterno, tra l'essere e l'ambiente. Momento in cui Francesco Cassanelli allarga la sua indagine, quasi per ritrovare un contatto creativo con la natura, fonte certa dell'Estetica. In occasione di: MOSTRA "SITUAZIONI INSTABILI" 1° Febbraio - 2 Marzo 1997 Caffè "Il Salotto" - Chiavari (Ge)
FRANCESCO BERNINI (1997)
Molti ricorderanno la bella mostra di Francesco Cassanelli, allestita la scorsa estate presso il Centro Civico di Porlezza. Ora, dopo un'importante esposizione in Germania, si ripresenta da noi con una nuova serie di opere "protagoniste" di un itinerario d'arte tra Lario e Ceresio. Opere realizzate con incredibili cromie, pregne di candori mediterranei e malinconie lacustri. Risolte con la raffinata tecnica dei colori ad olio e ancor più di quelli acrilici, le sue costruzioni simboliche incastonate nella natura fonte delle sue peregrinazioni creative acquistano il fascino del surreale. L'eclettico artista (biscegliese di nascita, vive ed insegna a Chiavari presso il locale Istituto Statale d'Arte) esporrà eccezionalmente in tre località con il seguente calendario: - Lenno (Battistero romanico) dal 28 giugno al 10 luglio; - Grandola ed Uniti (Villa Camozzi) dal 12 al 30 luglio; - Menaggio (Galleria Tettamanti) dal 1° al 31 agosto.
SUZANNE BOHN (1997)
L'artista italiano di Chiavari mostra le opere che interessano il periodo creativo degli ultimi dieci anni ed illustrano al meglio la sua evoluzione dalla pittura figurativa all’astratto. L'espressione delle sensazioni o delle emozioni in colori e forme risente dell'influsso della pittura metafisica di Giorgio De Chirico, ritenuto il precursore del Surrealismo poichè fu il primo a dipingere quadri che sembravano dirette trasposizioni di sogni. Il metafisico è infatti una nota dominante della pittura di Cassanelli: la poesia di un mondo che sembra essere situato su di un altro pianeta avvicina l'artista al mondo spirituale di un SaintExupéry. Ciò ha indotto una visitatrice della mostra a chiedere se l'artista avesse avuto in sogno le idee per i suoi quadri. Il contrasto fra le strutture elementari e semplici e i pigmenti cromatici brillanti (che ricordano il puntinismo) culmina nella figura dei coni che ritornano, si ripetono, divengono simbolo dell'energia ammassata che sta per scoppiare, come in "ESPLOSIONE ENERGETICA", o che si ripiega su se stessa, come nel quadro "SOLITUDINE"… Da: TAUNUS ZEITUNG - lunedì 28 Aprile 1997 In occasione di: MOSTRA "DIALOG ZWISCHEN FORMEN UND FARBEN" 13 - 30 Aprile 1997 Stadtbucherei - Oberursel (Germania)
ANTONIA BARBA (1996)
Le opere realizzate con colori acrilici dischiudono suggestioni alla Van Gogh, spunti poetici, colori caldi stemperati dalla delicatezza delle piante floreali. Il “dialogo con le forme ” si permea di candore e malinconia, di tenerezza e di tensione “metafisica ” , come in “ANIME LUMINOSE” (1994) e “PIANTA SOLITARIA” (1994). Da: IL NUOVO PALAZZUOLO - Luglio/Agosto 1996 In occasione di: MOSTRA “DIALOGO TRA LE FORME E I COLORI” 1 Giugno - 28 Luglio 1996 Centro civico - Porlezza (Co)
ANTONIA BARBA (2002)
Se varchiamo la dimensione artistica di Francesco Cassanelli a partire da un’opera molto simbolica, raffigurante una fonte energetica inscritta in una cornice, possiamo entrare in una vita in cui si evoca un altro cielo, una vita in cui si offre al lettore un’accoglienza originaria del mondo. Alcune opere sembrano essere lo sguardo dell’artista che si dona attraverso fusioni energetiche, scambi intensi e primordiali con la fisicità della natura rerum. Ci si deve accostare con innocenza alla geometrica purezza, che testimonia un gioco antico che nella sorpresa diverte e conduce al pensiero. Il pensiero che (dicevano i Greci) nasce con lo stupore, con la ricerca della verità nelle cose che si offrono nel mondo, negli eventi di cui è necessario trovare un orizzonte, una loro progettualità in prospettiva. Alcune opere rimandano agli archetipi astrologici, alla dimensione psichica e cosmica delle strutture dell’io, alla simbologia del profondo, per dirla con Jung. Così un essere acquatico come un granchio riporta al metafisico, alla vitalità del gioco nel mondo che è in continua sperimentazione, costante anelito alla conoscenza. C’è sempre un chiarore diffuso nei quadri di Francesco Cassanelli, sia quando narra i blocchi dell’esistenza, sia quando insegue equilibrismi emotivi in cui i toni del colore gialloarancio alimentano e reggono i meccanismi di armonicità del movimento aste, bici, travi, funi), capovolgendo, a volte, le leggi fisiche della statica e della gravità. E’ così possibile ergersi su un monte per salvarsi dal mare pieno di insidie solo se si è nella verità, solo se si tocca o si abbraccia un sole che è quasi luna, solo se l’energia può avvinghiarsi ad un’asta verticale, ad un sole rosa, per toccare la purezza che tutto attrae e protegge. L’artista sa che tutto questo è un percorso problematico, un continuo sfiorare gli abissi marini, ma la spiritualità impone al pittore sempre un “gioco” da bilanciare, da calibrare con la fede nella vita e nella poesia che egli scopre nel tempio del colore. Il simbolismo in altre opere si colloca su un piano orizzontale, come un movimento cangiante nel ritmo delle ore. Così i “giochi vitali” sono come l’umore, vivono in osmosi con la luce e si nutrono delle ombre per informarci delle mutazioni in atto come se fossero fotografie di una stessa idea di cui mai si è sazi. In fondo il gesto della pittura altro non è che energia per sentire il proprio MISTERO. In occasione di: MOSTRA "AL DI LA’ DEL GIOCO" 16 - 28 Luglio 2002 Villa Carlotta - Tremezzo/Cadenabbia (Co)
FEDERICA AMALFITANO (2015) Sestri Levante è solo l’ultima tappa espositiva del pittore Francesco Cassanelli, classe 1955, pugliese d’origine e ligure d’adozione, affermato in Italia e ben noto anche all’estero. In lui convivono due anime, due modi differenti di dipingere e vedere il mondo: da un lato lo sguardo lucido, sereno dei paesaggi, degli scorci di campagna e delle vedute di città della sua Puglia e della Liguria; dall’altro un’analisi interiore, un percorso introspettivo frutto degli ultimi anni di ricerca. Tele dai colori pastello, dal chiarore diffuso, poche forme geometriche utilizzate, sfere, zig zag e solidi conici che sostituiscono l’uomo, inserite in un luogo senza spazio e senza tempo, un luogo onirico, a tratti metafisico. Un richiamo a De Chirico, a René Magritte, alle avanguardie novecentesche, alla sua formazione accademica, ma anche “schizzi” semplici, di una spontaneità apparentemente infantile, ma coscientemente studiati e maturati. La linea zigzagata, forza motrice, simbolo di energia positiva che muove il mondo, è l’evoluzione naturale della figura fiammeggiante dei suoi precedenti lavori, in cui la fiammella e la trave davano voce a quel senso di precarietà che è tutto umano. “Zig zag” è il filo rosso delle sue ultime opere: vitalità brulicante, fermento, ottimismo. Uno sguardo positivo verso l’esterno, verso la natura amica che si trasforma in energia alternativa, come in “UNA VENTATA DI NUOVA ENERGIA”, dove protagonista è la forza del vento. Zig zag” è la tenacia umana nell’afferrare le opportunità e raggiungere i propri sogni (“INSEGUIRE I PROPRI SOGNI”), ma “zig zag” è ancora ricerca continua, spasmodica, di qualcosa che va oltre la vita frenetica e l’ordinario (“ALLA RICERCA DELL’INFINITO”). L’artista suggerisce un ritorno alle origini, al mondo dell’infanzia, con suggestioni dai colori stemperati con cui ci propone di risvegliare i noi di un tempo, con il candore e la meraviglia di quando eravamo bambini. da: IN ARTE MULTIVERSI anno XI – num.71 – 9 Gennaio 2015
SALVATORE VALENTINO (2008)
Porta con sé i tratti caratteristici della sua Pug Porta con sé i tratti caratteristici della sua Puglia: i cieli di un azzurro ia: i cieli di un azzurro terso, gli arancioni di un sole inguardabile d’estate, dolce compagno di soavi passeggiate lungo il mare d’inverno. I tratti decisi della dura calcarea i della dura calcarea murgiana tradotta nelle forme armoniche del romanico, che si staglia verso l’alto, organo silenzioso inneggiante alla perfezione del Creato. ne del Creato. Sono questi i luoghi e gli “ingredienti” dell’arte Sono questi i luoghi e gli “ingredienti” dell’arte di Francesco di Francesco Cassanelli, artista che nasce come “lettore appass Cassanelli, artista che nasce come “lettore appassionato” del suo territorio, ionato” del suo territorio, riproduttore di scorci paesaggistici cari alla memoria di chi ne è lontano, ma non rinuncia a tradurli anche quando ritrae luoghi diversi, situazioni fantasiose, giochi dell’anima. fantasiose, giochi dell’anima. Dall’originaria passione per il luogo nat Dall’originaria passione per il luogo nat Dall’originaria passione per il luogo natìo la pitt ìo la pittura di Francesco ura di Francesco Cassanelli si evolve, via via, nella cattura e rappresentazione di ambientazioni oniriche nelle quali trionfa il gusto per il colore, la fedeltà per le forme, legati all’armonia della cultura tipica mediterranea, in cui la luce esalta le rappresentazioni in un giocoso rincorrers esalta le rappresentazioni in un giocoso rincorrersi di emozioni. di emozioni. di emozioni. Geometrie dell’anima che si sostanziano in forme e Geometrie dell’anima che si sostanziano in forme ed equilibri, possibili equilibri, possibili solo nello spirito di un artista impegnato ad indagare l’animo umano, partendo da ambientazioni a lui intime, nelle quali partendo da ambientazioni a lui intime, nelle quali lo spettatore si riconosce lo spettatore si riconosce e dalle quali si lascia piacevolmente trasportare. Mentre un dolce sorriso colora il suo volto, che solo qualche istante prima era prigioniero dell’arida quotidianità. quotidianità. In occasione di: MOSTRA “TRADIZIONE ED INNOVAZIONE” 7 - 17 Agosto 2008 Palazzo Palmieri - Trani (Ba)
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