Diplomata ragioniera per sbaglio e in perfetto disaccordo con i numeri, apre un negozio a doppia
entrata nel centro storico di Sestri Levante, con una sezione dedicata alle belle arti.
Collabora con tutte le migliori ditte sia nella vendita sia nell'insegnamento delle tecniche.
Nel 2006 sceglie di lasciare il commercio, lavora come freelance e inizia un'attività completamente
libera da schemi creando oggetti d'arredo per case non convenzionali. La ricerca di elementi vintage
e antichità rende unico lo stile che propone, partecipa a diversi eventi e manifestazioni di settore nei
quali sarà più volte premiata.
Nel 2015 scrive un libro breve ed essenziale, una raccolta di pensieri intitolata "Le cose semplici",
riprende la pittura e la fotografia sentita come espressione del pensiero più intimo e inizia un nuovo
percorso artistico legato alle anime, in particolar modo all'esistenza dei bambini non nati e al
significato storico delle fiabe, espressi con l'uso nelle sue creazioni di bambole bisque vittoriane
spesso recuperate solo in parte. Il suo approccio all'arte è denso di simbolismo, è decostruzione,
analisi attenta di ciò che non appare, è espressione del dolore, ferita, cicatrice. Una visione che va
oltre il visibile e si trasforma in scultura, disegno, installazione.
Silvia Ottobrini esprime attraverso le sue opere sentimenti sofferti, un'urgenza espressiva che non
può contenere. Il suo lavoro è catarsi, espiazione, grido. Riconoscendo il dolore lo affronta, ne ha
cura, tenta di colmare il vuoto e ricucire le ferite, fino a farle diventare cicatrici forti e sicure. C'è
passione, ma anche tenerezza, c'è il bisogno di elaborare quelle parti di vissuto sotterrato nel
profondo, mai digerito, non elaborato, ancora dolorosamente presente, protetto da strati di ossa,
pelle e paura. Ci sono forza e fragilità, il coraggio di mettere a nudo le paure per non aver paura. I
simboli che ne scaturiscono sono forme materiali che cercano di spiegare l'inquietudine dell'anima.
Ed è proprio l'inquietudine e una particolare sensibilità che permettono all'artista di vedere oltre il
visibile, il punto di forza del suo lavoro. Quelli che chiama “frammenti” sono per lei parti reali di un
ricordo che torna presente, memoria che in questo modo, poco per volta prende forma nella sua
totalità. Presenza che resta, oltre il tempo e lo spazio, immortale come l'anima. È affascinata
particolarmente dalla struttura di certi sguardi, l'energia che spande dagli occhi dando vita talvolta a
un magnetismo che scompone il pensiero logico, disarma fin quasi a confondere. Essi non sono
visibili, si percepiscono, come i dolori che restano incastrati dentro e sfuggono in uno sguardo che
solo un occhio sensibile saprà cogliere.
Il simbolismo è una costante nell'espressione artistica che la distingue, ogni elemento ha un
significato radicato e profondo, evoluzione di un percorso intimo del pensiero che sfocia nell'opera
ponendo domande, diventando quasi provocazione.
Mostra “Core”
Dal 15 al 22 luglio 2021
Bipersonale con l’artista ReBarbus, curata da Rosanna Accordino
Galleria Incinque Open Art Monti - Roma
Mostra collettiva “Connessioni interrotte”
Dal 16 al 30 giugno 2021
Ossimoro Art Gallery - Torino
SaturArte 2020
collettiva dal 13 al 24 Dicembre
Galleria Satura, Palazzo Stella
ArtStation Paratissima 2020, ex Artiglieria Torino
dal 23 Ottobre al 1° novembre
Personale "In.dolore"
mostra curata ICS da Giulia Giglio e Paolo Lolicata
"Due di quattro"
dal 18 Luglio a 14 agosto 2020
Personale “L'anima tremula. Pensieri, parole, opere e omissioni.”
Chiavari Via Raggio 7, Atelier d'Arte Corallo
Genova Art Expo 2020
dal 4 al 18 luglio 2020
Galleria Satura - Palazzo Stella
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